Cappella di San Bartolomeo



La Cappella di San Bartolomeo è situata circa a metà strada tra Richiardi e Groscavallo, subito prima d'incontrare (salendo) il monumento ai caduti delle Guerre Mondiali e il nuovo cimitero.
Questa zona è denominata di Chiansea dal nome del paese che anticamente qui sorgeva (anche Cianseia o Chiansere, a seconda dei documenti esaminati); sebbene in molti libri sia riportato che tale paese venne stato distrutto all'inizio del '700, questo è dovuto a un'errata interpretazione da parte del Conte Ponsillon nella sua relazione 'Voyage aux vallees de Lanzo' del 1790 (cui molti, in anni più recenti, hanno fatto riferimento) delle parole allora dettagli dai locali, o forse da una ignoranza o confusione degli stessi locali.
Nei documenti degli archivi, infatti, il paese scompare nel periodo compreso tra il 1635 e il 1645; in queste due date furono effettuati dei consegnamenti (divisione) dei terreni fra le frazioni: la prima tiene conto di Chiansea, mentre nella seconda tale paese viene ignorato (definitivamente da qui in poi) e si passa quindi da Richiardi a Cà di Martu (Martori). Essendovi stata una enorme alluvione nel 1640 risulta facile intuire come sia avvenuta in questa occasione la distruzione del paese.
Analogo ragionamento si può effettuare per la località Prati delle Teppe, sita tra campo Pietra e Forno, scomparsa nel medesimo evento.
In un inventario all'incirca del 1830 viene segnato un documento (non ancora identificato nell'archivio comunale) definito come "attestazione della soppressione della chiesa e del borgo delle Chiansere". Pertanto San Bartolomeo non è, al contrario delle dicerie, la Cappella di Chiansea, bensì una Cappella a parte (probabilmente costruita successivamente all'alluvione).

Nella relazione di visita pastorale del 1752 v'è l'annotazione che la Cappella è in via di edificazione ma non ancora terminata; un documento attesta la sua esistenza già nel 1610, pertanto si può presumere che poco prima della visita pastorale del 1752 l'edificio sia stato smantellato per essere ricostruito per aumentarne le dimensioni. Scarse le notizie anche nella successiva relazione del 1769, in cui è fatto solo un accenno alla necessità di restaurare il quadro del santo titolare e chiudere con un cancello l'atrio porticato.
Tuttavia già nel 1685 è presente una spesa per la copertura della cappella. Si può presumere che la cappella più antica sia stata demolita e ricostruita da zero nel 1752.
Nella relazione v.p. del 1784 si parla di «regione dicta Ciabotte» per indicare la zona in cui sorge la chiesetta, che viene descritta come coperta con volta e intonacata, con altri accenni alle suppellettili.
Verso gli anni del 1960, si restaurò la cappella che venne dotata di un nuovo altare.

San Bartolomeo
frontespizio

San Bartolomeo epitaffi, putroppo scoloriti, sulle facciate delle colonne verso la strada San Bartolomeo

San Bartolomeo
altro epitaffio, anch'esso scomparso e in più vandalizzato, presente sulla colonna di sinistra


San Bartolomeo

San Bartolomeo
Affreschi della facciata


San Bartolomeo
particolare del triangolo superiore: l'Occhio di Dio (occhio, triangolo, raggi) circondato da alcuni putti
i volti e i raggi si sono evidentemente scuriti nei secoli, risultando ora poco comprensibili
si può notare come questo dipito non sia l'originale, dacchè risulta evidente il contorno di una preesistente croce Mauriziana o trifogliata, già dipinta (i lobi scuri indicano un colore sottostante)


San Bartolomeo San Bartolomeo
Affreschi dei due Santi cui la Cappella è intitolata, e il vandalismo che ha dovuto subire


San Bartolomeo
particolare sopra la porta


San Bartolomeo San Bartolomeo
Berardo Bartolomeo priore fece fare 1756


San Bartolomeo
interno