Chiesa di San Grato e Sant’Antonio da Padova



Chiesa di San Grato e Sant’Antonio da Padova di Richiardi

La chiesa è situata nella frazione Richiardi, prospiciente la strada provinciale, di fronte ad una piazzetta che ne costituisce il sagrato. La abitazioni a sinistra e a destra dell’edificio sacro, guardando la facciata, in passato erano rispettivamente il rinomato Albergo di Groscavallo, affrescato da Teja, Calandra e Pittara, e la casa canonica.

San Grato
facciata


L’interno è completamente dipinto in diversi colori, così come la facciata recentemente restaurata dal pittore Codoni; quest’ultima presenta inoltre un timpano triangolare che la conclude in alto.
Un piccolo campanile a pianta quadrata si innalza vicino al muro nord della chiesa e presenta un’apertura dal lato est attraverso la quale, salite alcune ripide scale a pioli in legno, si accede alla sommità caratterizzata da quattro aperture con archi a tutto sesto, decorate da una cornice chiara, così come l’ultimo tratto del cornicione. Sulla muratura a sud sono visibili una meridiana ed un orologio e un altro orologio è presente sul lato nord; sul muro nord è incisa nell’intonaco sopra l’apertura la data "1751".

San Grato
campanile, lato nord


La prima notizia sulla cappella si trova nell'atto di ricostruzione del 1711 da parte degli abitanti della frazione, poichè l'edificio si presentava in cattive condizioni.
Nella relazione di visita pastorale del 1730 si parla di questa chiesa con osservazioni sulle suppellettili e sugli arredi.
Non maggiori sono le notizie che si ricavano dalle relazioni parrocchiali del 1750 e relazione di v.p. del 1769 e 1752; in quest’ultima, pur non essendo descritta la cappella, si parla particolareggiatamente dei legati ad essa pertinenti. In essa fu costituita una cappellania locale nel 1735, ma da un registro per la sua amministrazione risulta che la chiesa esisteva anche prima di quella data e si rileva che il presente edificio risale al 1750 circa, quando venne demolita la preesistente cappella e costruita una chiesa con campanile nello stesso luogo. Anche la relazione di v.p. del 1784 riporta la data di costituzione della cappellania nel 1735; nella relazione di v.p. del 1843 si legge invece che la cappellania laicale fu eretta il 7 settembre 1738 da un certo Bernardo Richiardo.

Si riportano alcuni passi del registro: "il presente registro comincia dal 1° gennaio 1850[...] la cappellania di S. Antonio e S. Grato esiste già da antichissimo tempo, e non si ha più memoria della data precisa. Prima del 1735 era priva di redditi ed era amministrata con collette ed oblazioni dei particolari. Eguale antichità si attribuisce parimenti alla casa del villaggio, che attualmente serve da domicilio al cappellano[...] I particolari della borgata verso il 1750 demolirono la piccola cappella antica di s. Grato e con le collette, oblazioni e spese e fatiche loro fecero costruire da mastri da muro venuti dalla valle d’Ala, la presente cappella colla sua rispettiva sacrestia e campanile con l’orologio."

Nel 1760 si fece una nuova campana, si spesero lire 360 per il metallo, lire 8 per il bosco, lire 12 per il carbone per la fondita effettuata da Antonio Negretto: Le spese vennero ripartite tra i particolari del villaggio e Bernardo Richiardo offrì lire 100.
Nel 1770 si ricopre la sacrestia e la cappella con nuove lose.
Nel 1833 venne rifusa la campana aggiungendo 6 rubbi di metallo per lire 160, e si usarono 26 rubbi di carbone per lire 10, e terra grassa per lire 21. Mastro Matteo Oberto fu il fonditore e si fa il solaio alla cappella, si compera una stufa con i relativi cannoni per lire 26, e una nuova scala per il campanile. Pietro Bonino abitante in Chamberi offre un contraltare "di setta brocato con fondo bianco" e nel 1868 si acquista una guardaroba per la sacrestia per lire 40.
Rappelli Giacomo Antonio, abitante a Nizza marittima, priore nel 1844 regalò un quadro di S. Grato. Da Rappelli Giuseppe di Torino, priore nel 1853 si ebbe in dono una pianeta "di setta Brocata con Galloni Buoni", ed un Trono sopra il tabernacolo. Nel 1866 donò due banchi di noce. Rappelli Giuseppe fu Pietro detto maresciallo donò un banco con iscrizione (Questo Giuseppe venne sepolto dalla valanga del Borgo nel 1885). Altri due banchi di noce vennero offerti da Girardi Vittorio (detto Tojo) ed un altro fu offerto da Rappelli Felice.
Nel 1878 si paga a Rappello Manfredo lire 10 per il terreno avanti la cappella per l’ingrandimento della piazza e nello stesso anno Rappelli Fedele dona un nuovo trono dorato. Con l’offerta di lire 100 da parte di Rappelli Bartolomeo fu Carlo si costruì l’arco tra la sacrestia e la cappella.
Girardi Vittorio, oste, nel suo priorato del 1896, fece "ristorare e decorare la cappella internamente e la facciata esterna con l’effigie delle 2 pitture di S. Grato ed Antonio"; Rapelli Agostino fu Antonio fece dono di due quadri coll’effigie di S. Antonio e S. Grato posti sul cornicione della cappella.
Rappelli Lorenzo fece ricostruire l’intero pavimento della cappella e sacrestia con piastrelle di cemento nel 1910, ed il figlio Rappelli Giuseppe donò nel 1921 due banchi in larice in sostituzione dei vecchi, come pure fece la nuora Teresa Succio. La cappella venne restaurata con lavori di muratura nel 1929 per lire 70.
Nel 1940 il sig. Rappelli Giuseppe fu Giacomo, offrì alla cappella un nuovo altare in marmo, con relativa balaustra a colonnine; queste colonnine vennero poi usate per costituire il nuovo altare frontale secondo le ultime disposizioni ecclesiastiche.
Gli affreschi della facciata sono stati restaurati da Codoni nel 1981; è segnato a sinistra dell'effige di San Grato
Nel 2003, con collette e donazioni si restaurò il campanile che versava in cattive condizioni.



San Grato
facciata, timpano

San GratoSan Grato
San Grato e Sant'Antonio


San Grato
volta


San Grato
statua


San Grato
pala d'altare


San Grato
volta


San Grato
altare